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In una zona – un tempo periferica – a sud della città di Ivrea, racchiusa tra la statale per Torino e la collina di Montenavale, nel 1943 viene costruita una casa progettata da Ugo Sissa su incarico della Olivetti: è l’inizio del futuro quartiere di Canton Vesco. Altri edifici seguono nel dopoguerra ad opera degli architetti Sissa, Lauro, Nizzoli e Fiocchi. Gli ultimi due, in particolare, progettano una serie di edifici, replicati varie volte nella zona, che - ricorrendo anche ai finanziamenti di INA-Casa e dell’Istituto Autonomo Case Popolari - nel corso della prima metà degli anni ’50 completano gran parte del quartiere. Gli ultimi edifici sono costruiti tra il 1967 e il 1977 con progetti di Tarpino e Cascio: comprendono anche due case di 7 piani abitati – il limite massimo consentito dalla normativa edilizia in questa zona. Il quartiere è progettato per essere semi-autonomo ed è quindi dotato di varie infrastrutture di servizio, tra cui una chiesa, opera di Nizzoli e Oliveri, la scuola materna progettata da Ridolfi e la scuola elementare di Ludovico Quaroni. Nella foto, una veduta dall’alto del quartiere negli anni '50; in primo piano sono ancora visibili alcune delle vecchie case rurali della zona. Sullo sfondo, la linea diritta della Serra, la collina morenica creata in epoca glaciale dai ghiacciai che dalla valle d’Aosta si riversavano verso la pianura.